Il burnout è emerso come uno dei problemi più pressanti nei luoghi di lavoro moderni. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il burnout è stato ufficialmente riconosciuto come una sindrome associata allo stress cronico da lavoro mal gestito.
Questo fenomeno ha conseguenze gravi non solo sul benessere dei lavoratori, ma anche sulla produttività aziendale e sul successo organizzativo.
Ma come si manifesta il burnout? Quali sono le cause principali? E soprattutto, come possono le aziende e i professionisti HR intervenire per individuarlo e prevenirlo?
Le cause principali del burnout
Gestione inadeguata: Secondo un noto studio di Gallup , il 70% della variabilità nell’engagement dei dipendenti è direttamente collegata al comportamento dei manager. Una leadership inefficace contribuisce a creare confusione, insicurezza e stress.
Cultura aziendale negativa: Un ambiente di lavoro tossico, caratterizzato da mancanza di trasparenza, conflitti irrisolti e scarsa comunicazione, è tra le principali cause di burnout.
Carico di lavoro eccessivo: Secondo il report di Deloitte Workplace Burnout Survey, il 77% dei professionisti ha sperimentato burnout sul posto di lavoro, principalmente a causa di obiettivi irrealistici e risorse insufficienti.
Mancanza di riconoscimento: Dipendenti che si sentono sottovalutati o ignorati nelle loro esigenze personali e professionali tendono a sviluppare più facilmente sintomi di esaurimento.
Come riconoscere i segnali del burnout
È fondamentale che i manager e i team HR siano in grado di identificare i segnali premonitori di burnout per poter intervenire tempestivamente. Tra i segnali principali troviamo:
- Calo di produttività: Riduzione della qualità e quantità del lavoro prodotto.
- Assenteismo o turnover elevato: Dipendenti che si assentano frequentemente o lasciano l’azienda.
- Affaticamento emotivo: Irritabilità, apatia e difficoltà a gestire lo stress quotidiano.
- Problemi fisici ricorrenti: Mal di testa, insonnia, stanchezza cronica e dolori muscolari.
- Disimpegno emotivo: Distanziamento dai colleghi, isolamento e perdita di entusiasmo per il lavoro.
Checklist pratica per prevenire il burnout
- Analizzare il carico di lavoro: Gli obiettivi sono realistici? Le risorse disponibili sono sufficienti?
- Promuovere la comunicazione: I dipendenti si sentono ascoltati e supportati?
- Offrire riconoscimento e feedback: I successi vengono celebrati regolarmente?
- Valutare la cultura aziendale: Il clima è collaborativo o competitivo in modo malsano?
- Incoraggiare pause e work-life balance: I dipendenti riescono a staccare dal lavoro?
- Organizzare programmi di formazione: Workshop su gestione dello stress e tecniche di mindfulness.
Strumenti e risorse per supportare i team
- Tool di monitoraggio del benessere aiutano a raccogliere feedback anonimi dai dipendenti, fornendo dati utili per intervenire sul benessere organizzativo.
- Attivare programmi di supporto psicologico (EAP) per offrire accesso a consulenze psicologiche può fare la differenza per chi si trova in difficoltà.
- Integrare la formazione manageriale con percorsi specifici che forniscano ai leader strumenti per gestire i team in modo empatico e consapevole, è cruciale per prevenire il burnout.
- Flex-working: Consentire orari flessibili o la possibilità di lavorare da remoto può ridurre significativamente lo stress dei dipendenti.
Esempio pratico: come un’azienda ha affrontato il burnout
Gpi Group sviluppato il progetto Talìa, che utilizza l’intelligenza artificiale per analizzare la voce e rilevare biomarcatori di patologie, inclusi segni di stress cronico e burnout.
Si perchè anche nel monitoraggio del benessere l’intelligenza Artificiale può essere d’aiuto
Il progetto Talìa, sviluppato da GPI in collaborazione con l’Università degli Studi di Verona, utilizza tecnologie di Intelligenza Artificiale per analizzare biomarcatori vocali e identificare segnali di patologie cardiovascolari, neurodegenerative e burnout.
La voce, influenzata da fattori fisici e psicologici, diventa un potente strumento diagnostico grazie agli algoritmi di Speech Emotion Recognition. Talìa consente un monitoraggio remoto dei pazienti, potenziando la telemedicina e personalizzando i trattamenti.
La tecnologia promette applicazioni aziendali per la prevenzione dello stress cronico, migliorando il benessere dei dipendenti e prevenendo il burnout in contesti lavorativi.