Accade talvolta di trovarci in una situazione dove ci assale l’incertezza o il dubbio.
Non è forse vero che il nostro istinto è quello di andare subito alla soluzione del problema, di riportare il tutto in uno schema noto, in un automatismo che ci fa sentire a nostro agio?
Siamo costantemente alla ricerca delle certezze, delle risposte alle domande.
Ci affrettiamo a trovare velocemente le soluzioni e rischiamo di perdere delle opportunità.
La capacità negativa è proprio la capacità di rimanere sospesi tra incertezze e dubbi, evitando di saturare e bloccare ciò che sta evolvendo con l’attribuzione troppo veloce di un significato. Sostare nello spazio intermedio e indefinito, accettare il problema e fermarsi nel dubbio per cercare nuove domande e allargare il confine delle possibili soluzioni.
Saper aspettare e vivere l’attesa come un nuovo spazio di esplorazione e di ricerca.
Il termine fu coniato dal poeta inglese John Keats che la definì
“… quella capacità che un uomo possiede se sa perseverare nelle incertezze attraverso i misteri e i dubbi, senza lasciarsi andare a un’agitata ricerca di fatti e ragioni.”
Nel coaching non ci sono strade predefinite o percorsi già disegnati. Non c’è “la soluzione”, ce ne possono essere tante. Non c’è la “o” ma la “e” a riempire il vuoto dell’incertezza.
C’è la consapevolezza di ciò che è stato e delle risorse che abbiamo a disposizione per affrontare ciò che sarà.
Si tratta di allenare una nuova abitudine: fermarsi, riflettere, esplorare e so-stare nell’incertezza.
Che ne pensate?